CONSIGLI UTILI

Creare un Personaggio: L’Arte del Sottotesto e la Profondità Psicologica

Feb 14, 2025

Creare un personaggio memorabile sullo schermo è un processo complesso e stratificato che richiede una comprensione profonda del sottotesto: tutto ciò che il personaggio pensa, sente e desidera ma che non viene detto esplicitamente. È il non detto, il mondo interno del personaggio che pulsa dietro ogni sguardo, ogni pausa e ogni parola pronunciata.

Questo articolo esplorerà come il sottotesto, l’analisi del copione e il lavoro creativo dietro le quinte contribuiscano a dare vita a personaggi tridimensionali e autentici. Per rendere tutto più concreto, prenderemo ad esempio Michael Corleone de Il Padrino (1972), interpretato da Al Pacino, un esempio straordinario di come il sottotesto possa trasformare un personaggio da una figura bidimensionale sulla pagina a una presenza iconica sullo schermo.

Cos’è il Sottotesto e Perché è Fondamentale?

Il sottotesto è ciò che sta sotto la superficie di un dialogo o di un’azione. È l’emozione non detta, il conflitto interiore, la motivazione nascosta che guida ogni scelta del personaggio. Non è qualcosa che viene dichiarato apertamente, ma è ciò che dà autenticità alla performance, permettendo al pubblico di percepire un’interiorità che va oltre le parole.

Pensiamo a una semplice frase pronunciata da Michael Corleone in Il Padrino: “Non è personale, Sonny. Sono affari.” A prima vista sembra un’affermazione fredda, un commento pragmatico sulla natura del crimine organizzato. Ma nel sottotesto di questa frase si nasconde molto di più: il desiderio di Michael di dimostrare il proprio valore, il distacco emotivo che sta costruendo per diventare il capo della famiglia, e il suo tentativo di reprimere le emozioni per abbracciare il ruolo che lo spaventa e lo affascina allo stesso tempo.

Il sottotesto è fondamentale perché consente agli attori di interpretare un personaggio non come un insieme di battute e azioni meccaniche, ma come un individuo complesso, con contraddizioni, paure e desideri nascosti.

L’Analisi del Copione: Alla Ricerca di Motivazioni e Desideri Nascosti

Per creare un personaggio con una vita interiore ricca e autentica, il primo passo è analizzare il copione con attenzione. Non basta capire “cosa succede” nella scena; è necessario scavare sotto la superficie per identificare le motivazioni, le paure e i desideri che muovono il personaggio.

Michael Corleone offre un esempio lampante. All’inizio di Il Padrino, Michael si presenta come il figlio che vuole stare lontano dagli affari della famiglia. Al matrimonio della sorella Connie, lo vediamo raccontare a Kay (Diane Keaton) la storia di come suo padre abbia fatto
minacciare un produttore di Hollywood. Con un tono quasi imbarazzato, Michael dice: “Questa è la mia famiglia, Kay. Non io.”

Ma cosa sta succedendo davvero dentro di lui? Nel sottotesto si percepisce che Michael sta combattendo una battaglia interna. Da una parte vuole distanziarsi da quel mondo; dall’altra, sente il peso delle aspettative della famiglia e il richiamo di un destino che potrebbe essere già scritto. Il sottotesto di questa scena getta le basi per la trasformazione di Michael da figlio riluttante a spietato padrino.

Durante l’analisi del copione, è utile porsi domande chiave:
Cosa vuole davvero il personaggio in questa scena? Quali sono le sue paure più profonde? Cosa cerca di ottenere dagli altri personaggi? Quali emozioni sta cercando di nascondere o reprimere?
Ogni scena contiene indizi sul mondo interiore del personaggio. È compito dell’attore e del regista scavare per portare alla luce queste dinamiche nascoste.

Schede del Personaggio: Costruire un Background Credibile

Per dare profondità al personaggio, molti attori utilizzano schede del personaggio o altre tecniche di costruzione del background. Anche se alcune di queste informazioni non appariranno mai esplicitamente nel film, aiutano a creare una performance più ricca e autentica.

Ad esempio, immagina di creare una scheda per Michael Corleone:

Infanzia: Michael è cresciuto osservando la figura imponente di suo padre, Vito Corleone. Ha sempre cercato di impressionarlo, ma ha anche temuto di diventare come lui.

Relazione con i fratelli: Michael ammira l’energia di Sonny, ma disprezza la sua impulsività. Probabilmente si sente più simile al metodico e calcolatore Tom Hagen, anche se non lo ammetterebbe mai.

Ambizioni personali: All’inizio, Michael sogna una carriera indipendente nell’esercito o nella politica, lontano dagli affari di famiglia. Ma sotto questa ambizione si cela un desiderio di potere e controllo che lui stesso non riconosce pienamente fino a quando non si presenta l’occasione di prendere il comando.

Creare questi dettagli aiuta l’attore a rispondere in modo autentico alle situazioni del copione. Ad esempio, immagina come Michael reagirebbe a un’offesa o a una dimostrazione di debolezza da parte di un altro personaggio. Anche se queste situazioni non compaiono nel copione, pensarci aiuta a sviluppare una comprensione più completa del personaggio.

Lavorare con il Regista: Collaborazione per Integrare il Sottotesto

Un attore non lavora mai da solo. La collaborazione con il regista è essenziale per assicurarsi che il sottotesto del personaggio sia integrato nella performance e nel contesto generale del film.

Francis Ford Coppola, regista de Il Padrino, ha lavorato a stretto contatto con Al Pacino per costruire l’arco narrativo di Michael Corleone. Ad esempio, una delle scene più iconiche del film è quella in cui Michael uccide Sollozzo e il capitano McCluskey in un ristorante. In questa scena, non ci sono molte battute per rivelare ciò che Michael sta provando; tutto si gioca sul linguaggio del corpo, sui silenzi e sugli sguardi.

Coppola e Pacino hanno discusso a lungo su come rappresentare il conflitto interiore di Michael: il panico nascosto sotto una facciata di calma, la determinazione mescolata alla paura. Il risultato è una performance carica di tensione, in cui il pubblico può percepire ogni esitazione e ogni decisione di Michael senza che lui debba pronunciare una sola parola.

Esplorare Situazioni Immaginarie: La Vita del Personaggio Oltre il Copione

Un altro strumento utile per arricchire un personaggio è immaginare situazioni che non sono presenti nel copione. Questo esercizio, spesso utilizzato nei laboratori di recitazione, permette all’attore di esplorare come il personaggio reagirebbe a eventi ipotetici, rivelando aspetti della sua personalità che potrebbero non emergere direttamente dalle scene del film.

Ad esempio, come avrebbe reagito Michael Corleone se avesse visto suo padre fallire in un momento cruciale? O come si sarebbe comportato se avesse dovuto affrontare una crisi familiare diversa da quelle narrate nel film? Riflettere su queste domande aiuta l’attore a creare una performance che sembra vera, perché ogni reazione è radicata in un mondo interiore coerente e ben definito.

Conclusione

Creare un personaggio tridimensionale è un’arte che richiede dedizione, studio e immaginazione.
Il sottotesto è la chiave per trasformare un personaggio da una semplice figura narrativa a un essere umano complesso e autentico.
Attraverso l’analisi del copione, la costruzione di un background dettagliato, la collaborazione con il regista e l’esplorazione di situazioni immaginarie, gli attori possono creare performance che non solo intrattengono, ma che lasciano un’impronta duratura nella mente e nel cuore del pubblico.

Proprio come Michael Corleone ne Il Padrino, ogni personaggio può diventare una finestra su un mondo interiore ricco e affascinante, se l’attore e il regista si impegnano a scavare sotto la superficie e a rivelare ciò che si nasconde dietro le parole.

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