In alcune scuole si entra per studiare. E in altre si entra per cominciare a vivere davvero il proprio mestiere. Focus Movie Academy appartiene alla seconda categoria. È un luogo dove ogni giornata è fatta di esperienza diretta: un alternarsi continuo di teoria viva, esercitazioni pratiche, confronti reali con i professionisti del settore. Non importa se sei un attore o un filmmaker: da quando entri in Accademia, il tuo tempo si trasforma. Si struttura. E prende la forma del cinema.
In questo articolo ti accompagnamo in una giornata tipo di uno studente FMA, come se stessi entrando dentro una delle sedi dell’Accademia. Con la borsa, lo script stampato, l’acqua nella borraccia, e quella sana tensione che accompagna ogni giorno in cui si gira, si recita, si prova.
Che tu sia a Firenze, nel cuore di Santo Spirito, o a Milano, negli spazi del Teatro Martinitt, l’ingresso in FMA ha sempre qualcosa di speciale. Perché ogni studente sa che non sarà una giornata scolastica “normale”. L’Accademia è un ambiente che funziona come un piccolo set, una piccola compagnia, un piccolo mondo dove tutto parla il linguaggio del cinema. Le lezioni cominciano la mattina, ma spesso i ragazzi arrivano prima. C’è chi ripassa le battute seduto sui divanetti, chi regola l’attrezzatura per una ripresa programmata, chi prova i movimenti in sala prove. Inizia così: con l’energia del lavoro che sta per cominciare.
Le prime ore della mattinata sono spesso dedicate alla parte più strutturata della formazione. Per i registi e filmmaker, si lavora sulla scrittura, sulla grammatica visiva, sulla direzione della fotografia, sul montaggio, sulle tecniche di produzione. Ogni lezione è pensata per essere propedeutica a ciò che accadrà dopo, sul campo. Ogni concetto viene trasformato in un esercizio da mettere in pratica, non appena si accende la camera.
Per gli attori, invece, le mattinate possono essere occupate da training fisici, improvvisazioni, tecniche vocali, lavoro sui monologhi. Ma la parola “teoria” qui ha un significato molto relativo. L’insegnamento parte sempre da un principio, da un’intuizione, da una scena da provare. E si sviluppa in azione. Ogni classe è a numero limitato. Questo permette un dialogo diretto e continuo con i docenti, che sono tutti professionisti attivi nel settore. Registi, attori, autori, produttori: chi insegna a FMA porta il proprio vissuto ogni volta che entra in aula. Nessuna giornata a FMA è completamente separata dal lavoro. Anche la pausa pranzo, di solito intorno alle 12:30 o 13:00, è un momento di scambio, di confronto, di costruzione. Si mangia in terrazza a Firenze, nel foyer del teatro a Milano, o nei bar vicini. Ma le conversazioni sono spesso piene di cinema. I gruppi si formano in modo naturale, in base ai progetti. E nel tempo diventano vere e proprie compagnie di lavoro.
Ore 14:00 – Si gira
Il pomeriggio, spesso, è il momento più atteso. Si passa all’azione. Per i filmmaker, significa salire in terrazza con la mirrorless, andare a fare una ripresa per le vie del quartiere, o entrare in studio per girare una scena interna. Si dividono i ruoli: chi dirige, chi fa la fotografia, chi prende l’audio, chi monta. Per gli attori, si entra in scena. Si registrano i self-tape, si lavorano i dialoghi, si lavora con la camera addosso. Ogni piccolo dettaglio conta: dove guardi, come respiri, quanto durano i silenzi. Si prova e si riprova, poi si gira. E si riguardano subito le riprese. È uno dei passaggi chiave della recitazione per camera: imparare a essere presenti nell’inquadratura.
Alcuni pomeriggi sono dedicati a laboratori specifici: montaggio, sound design, regia di attori. Oppure ci sono workshop esterni con ospiti internazionali, masterclass o incontri con agenti e produttori. L’Accademia apre spesso le porte a professionisti del settore per far vivere agli studenti anche il lato più concreto del mercato.
Una delle parti più importanti della giornata arriva quando si spengono le camere. Ci si ritrova in aula o in sala. Si parla. Si commentano le scene girate. Si danno e si ricevono feedback. Sempre in modo diretto, ma costruttivo. In questo momento della giornata emergono anche le dinamiche del gruppo. I legami. Le collaborazioni che dureranno più di un anno. Perché in Accademia si costruisce anche un network di relazioni fondamentali per il futuro.
Le giornate di formazione si concludono in tardo pomeriggio o prima serata. Ma spesso, soprattutto durante i progetti più intensi, il lavoro continua. C’è chi resta a montare, chi scrive, chi fa prove, chi organizza un set per il giorno dopo. Alcuni studenti tornano a casa a studiare scene o a preparare un provino. Ma anche nei momenti liberi, l’approccio resta attivo. Si guardano film consigliati dai docenti, si analizzano monologhi, si preparano pitch per progetti da presentare. La differenza principale con una formazione tradizionale? Qui si capisce subito che ogni giorno in Accademia è un giorno sul campo.
Studiare a Focus Movie Academy significa abituarsi a vivere come si lavora nel mondo del cinema. Con ritmi veri. Con dinamiche vere. Con attese, errori, ripetizioni, entusiasmo e piccole scoperte quotidiane. Ogni giorno è diverso, ma ogni giorno lascia qualcosa. Un esercizio riuscito. Un fallimento utile. Un’idea nuova. Un incontro. Una scena girata. Un provino simulato. Un’emozione incisa sulla camera. E così, giorno dopo giorno, gli studenti FMA non imparano il mestiere. Lo cominciano già a fare.





