CONSIGLI UTILI

Scrivere un cortometraggio in una settimana: la sfida di fine estate

Ago 14, 2025

Un’idea concreta per chi vuole chiudere l’estate con un piccolo progetto personale

Le settimane di agosto scorrono lente, ma all’improvviso ci si accorge che settembre è dietro l’angolo. Per molti, l’estate è una pausa. Per chi vive o studia cinema e recitazione, può essere invece un tempo prezioso: uno spazio di libertà in cui sperimentare senza l’ansia del risultato. E allora perché non lanciarsi in una sfida creativa concreta?

Scrivere un cortometraggio in una settimana. Un progetto breve, ma completo. Sette giorni per misurarsi con il racconto per immagini, lasciandosi ispirare da ciò che si ha intorno: luoghi, volti, emozioni raccolte d’estate.

Ecco un percorso pensato per chi vuole chiudere l’estate con qualcosa di personale tra le mani. Una sceneggiatura. Una storia che esiste. Che magari prenderà vita nei mesi a venire. Ma che intanto è scritta. Perché farlo?

Per esercitarti: scrivere è come allenarsi. Se non ti metti in moto, non migliori.

Per creare materiale: un cortometraggio ben scritto può essere il tuo biglietto da visita per registi, attori, concorsi.

Per sperimentare: puoi provare un genere nuovo, un tono diverso, un modo più personale di scrivere.

Per chiudere un ciclo: l’estate è spesso un tempo sospeso. Scrivere qualcosa di tuo è un modo per riappropriarti di quella sospensione e darle un senso.

Come funziona in 7 giorni

Giorno 1  L’idea

Tutto parte da una scintilla. Può essere una situazione, una frase sentita, un volto, un logo. Non pensare al budget, alla tecnica, agli attori. Pensa a cosa vuoi raccontare. Cosa ti ha colpito quest’estate? Qual è l’immagine che ti è rimasta in testa?

Scrivi 5 idee di base in massimo 3 righe. Scegli quella che ti muove qualcosa dentro. Non la più furba, la più “producibile” o la più originale. Scegli quella che senti.

Giorno 2  I personaggi

Un cortometraggio vive (quasi sempre) nei volti che racconta. Scegli uno o due personaggi. Costruiscili. Non per il loro passato, ma per ciò che vogliono in quel momento specifico della tua storia. Cosa desiderano? Cosa li blocca?

Scrivi un mini-monologo di 10 righe per ciascun personaggio. Fallo parlare a ruota libera, anche senza contesto. Scoprirai molto su di lui/lei.

Giorno 3  La struttura

Hai l’idea. Hai i personaggi. Ora chiediti: cosa succede in 5 minuti? Un cortometraggio non è un film in miniatura. È spesso una situazione, un momento, una svolta.

Disegna tre atti in 5 punti:

  1. Introduzione del personaggio e del contesto
  2. Primo conflitto / stimolo esterno
  3. Punto di svolta / ostacolo
  4. Scelta / azione decisiva
  5. Conclusione / mutamento

Giorno 4  Il tempo e lo spazio

Dove si svolge la tua storia? In quanti luoghi? In che arco temporale? Ogni scelta ha un impatto narrativo. Più il tempo e lo spazio sono limitati, più il racconto diventa concentrato e potente.

Scegli al massimo due location.

Scegli se il corto avviene in tempo reale o no.

Scrivi una pagina in cui descrivi l’ambiente e il suo valore simbolico.

Giorno 5  La prima stesura

Oggi si scrive. Lascia che la storia esca. Con errori, ripetizioni, imperfezioni. Obiettivo: 5 pagine massimo. Dialoghi asciutti. Azioni chiare. Poche didascalie.

Scrivi come se qualcuno dovesse leggere il tuo copione e girarlo domani mattina. Niente frasi poetiche o vaghe. Scrivi per chi deve agire.

Giorno 6  Rilettura e taglio

L’arte non è scrivere. È riscrivere. Oggi rileggi, ad alta voce. E taglia.
Taglia i dialoghi ovvi, le ripetizioni. Chiediti: sto mostrando o sto spiegando? 

Regola delle 3 domande per ogni scena:

  1. Cosa cambia in questa scena?
  2. Qual è l’emozione dominante?
  3. Posso raccontarla con meno parole?

Giorno 7  Condivisione e archiviazione

Stampalo. Fallo leggere a qualcuno. Anche solo un amico. Fallo esistere. Poi salvalo bene. Dagli un titolo. Questo è il tuo corto. La tua fine estate.

Scrivi una logline in 2 righe.
È il riassunto emotivo e narrativo del tuo lavoro.

E dopo?

Ora hai una sceneggiatura.

Puoi portarla in un workshop o laboratorio (in FMA ci sono percorsi dove si lavora proprio a partire da testi originali); condividerla con attori o videomaker per girarla in modo indipendente; tenerla da parte e farla crescere con calma. L’importante è che tu l’abbia scritta. Che tu abbia affrontato la pagina bianca. Ogni corto nasce così: da una scelta piccola, da un momento di libertà, da un’estate che sembrava finire e invece ha lasciato un seme.

Durante la settimana, guarda cortometraggi. Tanti. Su YouTube, su WeShort, nei siti dei festival. Prendi appunti.

Settembre arriverà. Ma se lo accogli con una storia scritta da te, sarà un altro tipo di inizio. Più consapevole. Più tuo.

Buona scrittura.

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